La famiglia Repele, originaria verosimilmente da un‘omonima cittadina del nord della Germania, proveniente da ultimo dai Monti Lessini, ha fondato la contrada Repele nel 1765 ca e nel corso di tre secoli è diventata una delle più rilevanti della zona, contribuendo, in particolare dagli anni 1920 in poi, anche in modo significativo, allo sviluppo agricolo del territorio. Il padre Michele abbinando cultura e agricoltura, si è adoperato a ottenere i fondi per la costruzione della nuova Latteria Sociale e organizzando già in quei decenni corsi di formazione per una agricoltura consapevole e avanzata e di economia domestica per le massaie. Per tutto il suo impegno a favore della comunità gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. L’amore per la propria terra ha trovato nello zio Don Francesco Repele un cantore della bellezza della semplicità e genuinità della vita contadina nel libro “Nogarole Piccolo paese”. Lucia e il marito Giuseppe, entrambi insegnanti di città in pensione, con tre figli, Simone, Francesca e Alessio, ormai grandi con le loro strade nel mondo, ma che da piccoli passavano tutto il tempo libero nella vecchia casa dei nonni materni, sulle colline di Nogarole Vicentino a nord ovest di Vicenza al confine con la Valpolicella, salgono al paese e si dedicano ai loro cari. Morti i nonni, cosa fare di quei terreni un tempo coltivati con passione al punto di non poter dimenticare le distese dorate di grano e quelle verdi dei prati e boschi, e i grappoli dorati, la mietitura, la trebbia-tura e la vendemmia e la pigiatura, tutto fatto con attenzione e precisione dai nonni e zii che con pazienza e gioia spiegavano cosa accadeva e perché. I tempi sono cambiati e un po’ per provare nel 2005 si piantano i primi olivi a 450 metri di altitudine, dove non ci sono mai stati ma su un terreno di origine vulcanica; si vede che resistono bene, solo qualche pianta soffre per il gelo. Oggi sui tre crinali più dolci rivolti a sud ovest ci sono 1450 piante di grignano, leccio nostrano, frantoio e favarol, e prende forma il progetto aziendale: si allarga l’impianto fino a 3 ettari olivetati, si acquista un frantoio aziendale, si restaurano la vecchia casa di pietra che guarda la valle e gli annessi rustici, si inizia a rimettere in sesto le vecchie vigne di durello, barbera, merlot e malvasia, e si incrementa anche la produzione di ciliegie e tutto nel- l’ambito dell’agricoltura biologica. Tanto lavoro e tanta passione che hanno trovato riscontro nell’apprezzamento della grande bontà dei prodotti ottenuti.
MdT Verona MdT Sommacampagna